Una gita scolastica a Firenze
9 Aprile 2018
Un bellissimo riscontro di una gita scolastica a Firenze nel racconto dell’insegnante Simona Macagnino:
“Il 16 maggio 2014 la classe 3C della scuola primaria ‘L. L. Radice’ ha avuto l’onore di andare in gita scolastica di fine anno a Firenze accompagnata da una VERA GUIDA TURISTICA: la mia carissima amica Katia Martinez!
Chi scrive queste poche righe (speriamo) è la maestra Simona che conosce Katia da più di un anno, insieme a suo marito Simone Frasca, perché sono stata insegnante nella classe del loro piccolo Giulio.
Con Katia abbiamo vissuto momenti memorabili nonostante la vivacità della classe. La buona riuscita del viaggio fiorentino è avvenuta grazie alla collaborazione continua di noi insegnanti con lei, collaborazione che si è avuta durante tutto l’anno e che è diventata più intensa nell’ultimo periodo proprio con l’avvicinarsi del mese di maggio.
Katia oltre ad avere delle ottime doti comunicative riesce a coinvolgere, incuriosendo, i bambini. Ha saputo stimolarli creando curiosità e permettendo loro di riportare quanto studiato e quanto già sapevano, alla luce delle realtà che andavamo a visitare.
Oltre ai bambini ha stimolato la curiosità di noi adulti. Basti pensare alla facciata di S. Maria Novella dove si intrecciano il sacro e la scienza, alla piazza antistante che riporta quel bellissimo obelisco che finalmente aveva attirato la nostra attenzione, nonostante magari l’avessimo visto più volte nelle passeggiate fiorentine.
Il museo di Palazzo Vecchio, il salone dei Cinquecento, maestoso di ricchezza e di tanta arte, in cui abbiamo potuto vedere anche due sculture michelangiolesche e lo studiolo di Francesco I de’ Medici ricco di tanta scienza.
Che dire poi di Giovanni dalle bande nere, quanti aneddoti e quante curiosità! Neppure un libro sarebbe stato così accattivante! Poi la visita a Palazzo Davanzati con la scoperta di un Medioevo a noi forse non così lontano per le sue unicità, che i libri di storia non sempre ci raccontano.
Avere una guida che supporta il lavoro fatto dalle insegnanti durante l’anno stimola non solo gli alunni, ma anche le insegnanti, come dicevo prima. Incuriosisce, crea apprendimenti condivisi dove tutti i bambini partecipano e tutti sono posti sullo stesso piano. E’ quello che la pedagogia chiama cooperative learning e, proprio in questa metodologia dell’apprendimento, la guida turistica, dopo le insegnanti, diventa mentore e tutor al tempo stesso.
Cioè Katia, con questa esperienza didattica sul campo, si è posta come ‘accompagnatrice’ degli apprendimenti in quello che noi pedagogisti chiamiamo mentoring.
E la cosa bella è che diverse professionalità (nel caso specifico insegnanti di classe e guida turistica) hanno operato per far sviluppare nei bambini, attraverso l’esperienza (pedagogia attiva) la meta cognizione, cioè mettere seriamente a frutto quanto appreso in classe per riportarlo nei contesti della realtà quotidiana.
Con affetto e stima,
Anna Maria, Angela e Simona.”